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César Vallejo - Trilce. Una nuova traduzione

ven 03 dic

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EDIFICIO MARCO POLO - AULA T02

Presentazione del libro "Trilce" di César Vallejo (Argolibri, 2021)

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César Vallejo - Trilce. Una nuova traduzione
César Vallejo - Trilce. Una nuova traduzione

Orario & Sede

03 dic 2021, 17:00

EDIFICIO MARCO POLO - AULA T02, Circonvallazione Tiburtina, Roma RM, Italia

L'evento

Opera solenne e trasgressiva, enigmatica e viscerale, Trilce di César Vallejo esce nel 1922, anno ‘fondativo’, potremmo dire: escono infatti, a distanza di pochi mesi, The Waste Land di T.S. Eliot, Ulysses di J. Joyce, nonché la traduzione inglese, da parte di Bertrand Russell, del Tractatus Logico-Philosophicus di L. Wittgenstein, opere che segnano svolte radicali nella storia letteraria e culturale del Novecento; lo stesso dicasi per Trilce che, per quanto parzialmente scritto dal poeta peruviano nella restrizione e nell’isolamento di un piccolo carcere sulle Ande, viene tutt’oggi considerato un momento fondamentale del rinnovamento del linguaggio poetico mondiale, capolavoro che rende Vallejo una delle voci più originali, assieme a Lorca e Neruda, della lingua spagnola di tutti i tempi. Thomas Merton, non a caso, lo definiva “il più grande poeta universale, dopo Dante”. Trilce –neologismo coniato dall’autore– si compone di 77 testi poetici che si intrecciano tra loro, formando un grande arazzo-labirinto della cultura ispanoamericana di inizio Novecento: ad ogni nuova invenzione letteraria il lettore sarà chiamato ad uscire dal labirinto di Trilce, a decifrare il codice poetico del grande autore peruviano; ogni singola parola, anche la più semplice e umana, verrà riformulata, intensificata, detta nuovamente ‘una prima volta’ dal poeta, caricata di nuovo senso etico e politico.

César Vallejo nacque a Santiago de Chuco, un villaggio andino del Perù. Minore di undici figli, interruppe varie volte gli studi per lavorare in una piantagione di canna da zucchero. Dopo una serie di difficoltà riuscì a pubblicare il suo primo libro di poesie intitolato Gli araldi neri (1919). Sua madre morì nel 1920 e, rientrato a Santiago de Chuco per i funerali, fu imprigionato per 105 giorni con l’accusa di essere un incendiario coinvolto in una sommossa popolare, prima di dimostrare la propria innocenza. Nell’isolamento del carcere scrisse Trilce (1922) opera tuttora considerata uno dei massimi capolavori del ‘900. L’anno seguente partì per Parigi dove rimarrà fino alla sua morte, viaggiando in Italia, Spagna e Russia. Impegnato in prima linea nella Guerra Civile Spagnola, scriverà numerosi articoli e pièces teatrali anti-franchiste, report di viaggio e romanzi come Tungsteno (recentemente pubblicato da SUR),  nonché il suo poema più politico, Spagna, allontana da me questo calice, che apparve nel 1939, stampato un anno dopo la sua morte dagli stessi soldati dell’esercito repubblicano.

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INTERVENGONO:

Stefano Tedeschi, Università "La Sapienza" di Roma

Lorenzo Mari, traduttore e curatore del volume​

Valerio Massaroni, CentroScritture​

Fabio Orecchini, Argolibri

Andrea Franzoni, Argolibri

L'evento sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube del prof. Stefano Tedeschi

-> VAI AL CANALE

Per accedere all'edificio compilare autocertificazione all'indirizzo di seguito:

-> AUTOCERTIFICAZIONE

VENERDÌ 3 DICEMBRE ORE 17

EDIFICIO MARCO POLO - AULA T02

Circonvallazione Tiburtina, 4 - Roma

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