"In Startus [...] la logica macrotestuale agisce a monte dell’atto di scrittura, come necessità di circoscrivere uno spazio dinamico in cui certe emersioni linguistiche sono legittimate ora a verificarsi, e cioè a installarsi entro il supporto materiale della pagina, ora a non verificarsi: ecco allora la tavola-pagina diventare la cornice di un vuoto comunicativo, in una scrittura che elegge l’interruzione agrafica a costante procedurale. Nessun avanzamento tematico o semantico, men che meno una curvatura diegetica, può informare una testualità disgregata e indisponibile al senso come quella che qui si dispiega, in cui i fenomeni di sabotaggio discorsivo pertengono come al piano locale della consistency, così a proprietà globali di coerenza e coesione, investendo finanche la spazializzazione del materiale verbale nel contesto della pagina. La postura anarchica e jokeriana che ne deriva collabora alla gestione di una scrittura imbarazzata dal proprio stesso esserci, che reagisce all’inevitabile investimento pulsionale della parola (che sempre, tuttavia, riemerge nel libro sottoforma di immaginario sadico) revocando costantemente in dubbio il proprio stesso statuto di testo o respingendosi per mezzo dell’esercizio ascetico-mortuario del silenzio, in un tentativo di catarsi che tuttavia — come segnalato dalla risposta ironico-negativa all’epigrafe in quarta di copertina da Gottfried Benn circa la morte come ipotesi di salute — non si compie."
 
dalla nota introduttiva di Giulia Cittarelli
 
 
L'autore
Valerio Massaroni è nato a Roma nel 1984.
Laureato in filosofia e in economia, ha lavorato in aziende e associazioni in ambito artistico e culturale.
Nel 2018 ha fondato il CentroScritture che gestisce insieme a Marco Giovenale.
 
Risorse
Presentazione a Roma, 29.01.23
Presentazione a Milano, 17.03.23
Intervista RadioQuestaSera, 15.07.23
Intervista RadioGrad, 13.03.23
Intervista Satisfiction
Estratto su "LaboratoriPoesia"
Estratto commentato su "La morte per acqua"
Commento su "Le parole e le cose"